Oh, che la lontananza e' come l'avvenire ! Vasto e indistinto , tutto un mondo si stende innanzi all'anima nostra , e sguardo e senso vi si perdono ; ahimè , vorremmo dar tutto l'esser nostro per sentirci una volta colmare della vita, deliziando un sentimento unico , grande , splendido ; ma quando poi gli siamo corsi incontro, quando il laggiu e' diventato un qui, ogni cosa e' rimasta come prima , e non è finita la nostra povertà , non s'è' allargato il nostro carcere , e l'anima agogna sempre il ristoro che le è fuggito.
Tutto al mondo finisce in nulla e chi si tormenta per le ricchezze o per gli onori , o per qualunque altro scopo, non è che un pazzo , se lo fa per causa d'altri e senza sua passione o necessità .
Puoi tu dire :'' questo è''? mente tutto passa ? Mentre tutto precipita via con fulminea velocità , e avviene così raramente che qualcosa duri almeno quanto la forza congenita dell'essere suo pareva destinarle , perché il gorgo la rapisce prima e la sommerge , e la sfracella alle rupi? Non c'è' istante che non ti consumi , e non consumi i tuoi cari intorno a te : non un istante in cui non sei distruttore tu stesso , costretto ad esserlo.
( da I dolori del giovane Werther di Goethe)