Siena mi fè, disfecemi maremma:
salsi colui che' nnannelata pria
disposando m'avea con la sua gemma >>-
(Purgatorio, Canto V, 133-136)
<<Ricordati di me che son la Pia:
Siena mi fè, disfecemi maremma: salsi colui che' nnannelata pria disposando m'avea con la sua gemma >>- (Purgatorio, Canto V, 133-136)
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Io mi volsi ver lui e guardail fiso:
biondo era e bello e di gentile aspetto, ma l'un de' cigli un colpo avea diviso. [...] Poi sorridendo disse:<<Io son Manfredi, nepote di Costanza Imperadrice; (Purgatorio, canto III, 106-108) <<Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso all'amoroso canto che mi solea quetar tutte mie voglie, di ciò ti piaccia consolare alquanto l'anima mia, che, con la mia persona venendo qui, è affannata tanto!>> <<Amor che ne la mente mi ragiona>> cominciò elli allor sì dolcemente che la dolcezza ancor dentro mi sona>> (Purgatorio, canto II, 106-114) Per correr migliori acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a se mar sì crudele; e canterò del secondo regno dove l'umano spirto si purga e di salire al ciel diventa degno. (Purgatorio, canto I, 1-6) |