se volerai troppo basso, l'acqua del mare ti appesantirà le penne;
se troppo alto, il fuoco le brucerà [...]
Il fanciullo prese ad entusiasmarsi del volo rischioso,
trascurò la sua guida e, afferrato dal fascino del cielo
diresse il suo volo più in alto. La vicinanza del sole cocente
ammolisce le profumate cere, saldatura delle ali;
le cere si sono già sciolte ed egli agita le membra:
privo del remeggio non riesce a far presa sull'aria;
e mentre la sua bocca invoca il nome del padre
la chiude la cerulea onda che da lui presa il nome.
(Ovidio, da Le Metamorfosi- Icaro)