nobilitasti sì, che'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
[...]
Qui se' a noi meridiano face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
(Dante Alighieri, Paradiso XXXII, 4-6)
Tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. [...] Qui se' a noi meridiano face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. (Dante Alighieri, Paradiso XXXII, 4-6)
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Tu lascerai ogni cosa diletta
più caramente; e questo è quello strale che l'arco dello esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scender e'l salir per l'altrui calle. (Dante Alighieri, Paradiso XVII 55-60) La gloria di colui che tutto move
per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu'io e vidi cose che ridire nè sa nè può chi di là su discende: perchè appressando sè al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non può ire. (Dante, Paradiso I, 1-9) |