per l'universo penetra e risplende
in una parte più e meno altrove.
Nel ciel che più della sua luce prende
fu'io e vidi cose che ridire
nè sa nè può chi di là su discende:
perchè appressando sè al suo disire,
nostro intelletto si profonda tanto,
che dietro la memoria non può ire.
(Dante, Paradiso I, 1-9)