"Avevo voglia di uscire a passeggio verso il parco nel crepuscolo tenero, ma ogni volta che cercavo di andarmene mi trovavo immischiato in qualche strana discussione stonata che mi inchiodava sulla seggiola come vi fossi legato con una corda. Eppure, alta sulla città, la fila delle nostre finestre gialle deve aver comunicato la sua parte di segreto umano allo spettatore casuale nella strada buia e mi parve di vederlo guardare in su incuriosito. Ero dentro e fuori, contemporaneamente affascinato e respinto dalla inesauribile varietà della vita."
"... Gatsby non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, da qualche parte in questa vasta oscurità dietro la città, dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Credeva nella luce verde, il futuro orgastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. Ci è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia... e una bella mattina... Così continuiamo a remare, barche controcorrente risospinti senza posa nel passato".
( Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby)