(Brecht, da Vita di Galileo)
... sono cresciuto in campagna, figlio di genitori contadini, gente semplice, che sa tutto della coltivazione dell'ulivo, ma del resto ben poco istruita [...] Certo non vivono bene, ma nella loro miseria esiste una sorta di ordine imposto [...] Le sventure piovono loro addosso con regolarità, seguendo quasi un ciclo [...]. Dove traggono la forza necessaria per la loro faticosa esistenza? Si sono sentiti dire che l'occhio di Dio è su di loro, indagatore e quasi ansioso; che intorno a loro è stato costruito il grande teatro del mondo, perchè vi facciano buona prova recitando ciascuno la grande o piccola parte assegnata. Come la prenderebbero ora se andassi a dirgli che vivono su un frammento di roccia che rotola attraverso lo spazio vuoto e gira intorno ad un astro, uno fra tanti, e neppure molto importante? Che scopo avrebbe la loro presenza, la loro sopportazione di tanta infelicità?
(Brecht, da Vita di Galileo)
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Colleggio romano: <<Signor Galilei, prima di andare via Padre Clevio ha detto -Adesso i teologi dovranno provvedere a rimettere a posto il cielo- Avete vinto.>>
Galileo: <<Lei ha vinto! La ragione umana ha vinto, non io!>> (Brecht, da Vita di Galileo) La verità s'impone nel modo in cui noi la imponiamo.
(Brecht, Galileo) Quelle che tu chiami debolezze della carne,
io le chiamo consolazioni (Brecht, Galileo) |