ma tollerabile la rende anche una saggezza imperfetta.
(Sececa, Lettere a Lucilio)
...una perfetta saggezza rende felice la vita,
ma tollerabile la rende anche una saggezza imperfetta. (Sececa, Lettere a Lucilio)
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Felice è dunque chi vive in accordo con la sua natura ... se è attento a tutte le cose che allietano la vita , pur senza subirne il fascino di alcuna, proponendosi di servirsi dei doni della sorte , non di servirli.
Questa Libertà ce la può dare solo l'indifferenza nei riguardi della sorte. (Seneca, De vita Beata) Suave, mari magno turbantibus aequora ventis
e terra magnum alterius spectare laborem; non quia vexari quemquamst iucunda voluptas, sed quibus ipse malis careas quia cernere suavest. Suave etiam belli certamina magna tueri per campos instructa tua sine parte pericli; sed nihil dulcius est, bene quam munita tenere edita doctrina sapientum templa serena, despicere unde queas alios passimque videre errare atque viam palantis quaerere vitae, certare ingenio, contendere nobilitate, noctes atque dies niti praestante labore ad summas emergere opes rerumque potiri. o miseras hominum mentes, o pectora caeca! qualibus in tenebris vitae quantisque periclis degitur hoc aevi quod cumquest! nonne videre nihil aliud sibi naturam latrare, nisi ut qui corpore seiunctus dolor absit, mente fruatur iucundo sensu cura semota metuque? (Lucrezio, De Rerum Natura) TRAD: È dolce, quando sul vasto mare i venti turbano le acque, assistere da terra al gran travaglio altrui, non perché sia un dolce piacere che qualcuno soffra, ma perché è dolce vedere di quali mali tu stesso sia privo. È dolce anche vedere i grandi scontri di guerra schierati nella pianura senza che tu prenda parte al pericolo. Ma nulla è più dolce che tenere saldamente gli alti spazi sereni, fortificati dalla dottrina dei sapienti, da dove tu puoi stare a guardare dall'alto gli altri, e osservarli errare qua e là e cercare smarriti la via della vita, gareggiare in qualità intellettuali, contendere in nobiltà di sangue e sfarzosi di notte e giorno, con instancabile attività, per arrivare ad una grande ricchezza e impadronirsi del potere. O misere menti degli uomini, o ciechi animi! In quali tenebre di vita e in quanti pericoli si trascorre questo poco di vita, qualunque essa sia! E come non vedere che la natura null'altro pretende per sé, se non che in quanto al corpo il dolore sia lontano, e in quanto all'anima goda di piacevoli sensazioni, priva di affanni e di timori? Si hominem videris interritus periculis, intactum cupiditatibus, inter adversa felicem, in mediis tempestibus placidum , ex superiore loco homines videntem , ex aequo deos non subibit te veneratio eius? Non dices - ista res maior est altiorque quam ut credi, similis huic in quo est corpuscolo possit-?
(Seneca, Lettere a Lucilio) TRAD: Se vedrai un uomo impavido tra i pericoli, non toccato dalle passioni, felice tra le avversità, placido nel mezzo delle tempeste, mentre osserva dall'alto le vite degli uomini, non ti nascerà verso di lui una venerazione simile a quella verso gli dei? Non dirai - una tal cosa è troppo elevata, troppo grande da credere possa essere contenuta in un piccolo corpo -? |