(Raffaele Cantarella)
E tuttavia, movendo da quelle forme che in Oriente si erano come irrigidite in moduli immobili e chiusi, i Greci introducono in tutte le manifestazioni della vita una dinamica che rinnova, fino a renderle irriconoscibili quelle stesse forme. Dinamica che costituisce la vera originalità dei greci e imprime un nuovo ritmo alla storia e una nuova direzione alla civiltà , sotto il segno di una "umanità" che rimarrà per sempre il vanto dello spirito greco.
(Raffaele Cantarella)
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.... affermando che è meglio morire una volta sola
che aspettare sempre di morire. (Plutarco, Vite Parallele) E d'altro canto la sorte, compiacendo i suoi disegni, rendeva ostinate le sue decisioni: il grande coraggio che egli poneva nelle sue azioni rendeva poi invicincibile la sua ambizione che non solo si imponeva sui nemici ma anche su luoghi e circostanze.
(Plutarco, Vite Parallele) Salvo le cieche forze della natura,
tutto ciò che nella vita dell'umanità evolve è di origine greca. (Maine) In quella specie di corsa a staffette che è la Storia, la fiaccola della civiltà viene affidata dai popoli raffinati e decadenti a quelli giovani e rozzi che hanno la forza di portarla verso nuovi traguardi.
(Montanelli) Il nostro ordine politico non si modella sulle costituzioni straniere.
Siamo noi d'esempio ad altri piuttosto che imitatori. E il nome che gli conviene è Democrazia, governo nel pugno non di pochi, ma della cerchia più ampia di cittadini [...] Amiamo la bellezza, ma con limpido equilibrio: coltiviamo il pensiero, ma senza languori. [...] Non è vergogna, da noi, rivelare la propria povertà, piuttosto non saperla vincere, operando [...] Non solo i contemporanei, ma più i posteri ci ammireranno, come autori di una potenza che ha lasciato profonde tracce nel mondo e ricche testimonianze. (discorso di Pericle, Tucidide da Guerra del Peloponneso) Così Atene finiva: l'impero e la potenza di Atene. Ma non finiva la gloria di Atene, per tutto quello che la città aveva creato e donato all'umanità; un patrimonio ineguagliabile di civiltà, col quale l'uomo aveva fondato le ragioni stesse della propria dignità per sempre e aveva giustificato anche la gloria effimera della sua esistenza terrena.
(Cantarella, prefazione a Le Rane di Aristofane) ...ciò che Alekos cercò sempre invano. Perchè ciò che egli cercava, che ogni creatura degna d'esser nata dovrebbe cercare, non esiste. E' un sogno che si chiama libertà, che si chiama giustizia. E piangendo bestemmiando soffrendo noi possiamo solo rincorrerla dicendo a noi stessi che quando una cosa non esiste la si inventa. Non abbiamo fatto lo stesso con Dio? Non è forse il destino degli uomini quello di inventare ciò che non esiste e battersi per un sogno?
[...] <<[Essere un uomo] significa avere coraggio, avere dignità, significa credere nell'umanità.Significa amare senza permettere a un amore di diventare un'ancora, significa lottare. E vincere.>> (Fallaci, da Intervista con la Storia) ... e poichè egli era tutto, sparito lui, tutto fu polvere. Caduta materiale, ascensione morale. Dall'edificio infranto si sprigionò una luce che non doveva più spegnersi nell'avvenire: la sua immagine di conquistatore non rassomiglia ad alcun'altra, poichè egli accumulò trionfi solo per affratellare vicintori e vinti; poichè egli domò i popoli solo per unirli; poichè egli non aspirò al dominio delle terre e dei mari che per estendere i benefici della civiltà. vediamo dunque e salutiamo in lui l'alto dono che gli fu proprio: una volontà che seppe asservire la chimera, per incorporarla al reale nell'ebbrezza entusiastica dell'infinito.
(Grandet, da Alessandro il Grande) ... ambizione sfrenata, curiosità insaziabile, eterna sete del meraviglioso [...]
La sua immaginazione aveva bisogno della scena del teatro come la sua ambizione della scena del mondo. (Grandet, da Alessandro il Grande) |