della fontana nella vigna d'oro.
Sedemmo lacrimosi in silenzio.
Le palpebre della mia dolce amica
si gonfiavano dietro le lagrime
come due vele
dietro una leggera brezza marina.
Il nostro dolore non era dolore d'amore
ne' dolore di nostalgia
ne' dolore carnale .
Noi morivamo tutti i giorni
cercando una causa divina
il mio dolce bene ed io
ma quel giorno già vania
e la causa della nostra morte
non era stata rinvenuta.
E calo' la sera su la vigna d'oro
e tanto essa era oscura
che alla nostra anima apparve
una nevicata di stelle.
Assaporammo tutta la notte
i meravigliosi grappoli
[....]
O dolce mio amore,
confessa al viandante
che non abbiamo saputo morire
negandoci il frutto saporoso
e l'acqua d'oro, come la luna .
E aggiungi che non morremo più
e che andremo per la vita
errando per sempre .
( Corazzini)