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La vertigine e' la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, e' il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura .
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La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa . Ci si ubriaca della proria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
( L'insostenibile leggerezza dell'essere, Kundera)