Andrò in esilio? Penserò di essere nato là, dove mi manderanno.
Sarò messo in catene? E che? Sono forse ora veramente libero?
La natura mi ha già legato a questo grave peso del corpo.
Morirò? Porrò cosi fine – dirai tu – alla possibilità di cadere ammalato, di esser messo in catene, di morire...
Moriamo ogni giorno: ogni giorno, infatti, ci è tolta una parte della vita; anche quando il nostro organismo cresce, la vita decresce. Abbiamo perduto l'infanzia, poi la fanciullezza, poi la gioventù.
Tutto il tempo passato fino a ieri è morto per noi: questo stesso giorno che stiamo vivendo lo dividiamo con la morte. Come non la clessidra non si esaurisce con l'ultima goccia, ma tutte quelle che sono già cadute, così l'ultima ora in cui cessiamo di esistere non produce, da sola, la morte, ma la compie; [...]
«Non viene una sola volta la morte; quella che ci rapisce è solo l'ultima morte». [...]
questa morte che tanto temiamo è l'ultima, non la sola. [...]
la follia umana, è così grande, che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte. [...]
(da Lettere a Lucilio, Seneca)